mercoledì 10 dicembre 2025

Estonia: giorno zero, giorno uno e giorno due

        8-12 dicembre 2025  

Mobilità di job-shadowing a Laste Rae, in Estonia, presso la scuola dell'infanzia Võsukese Lasteaed

L’8 dicembre ci siamo ritrovate alle 8:30 pronte a partire per la nostra avventura Erasmus in Estonia. Dall’aeroporto di Torino abbiamo preso il volo con scalo a Francoforte, dove non è mancata la pausa con un pretzel caldo, perfetto per entrare nello spirito del viaggio.

Nel pomeriggio siamo poi ripartite verso la nostra destinazione finale, arrivando a Tallinn alle 17:10, emozionate e curiose di scoprire tutto ciò che ci avrebbe atteso nei giorni successivi.



9 dicembre 

Siamo arrivate in Estonia con tanta curiosità e il desiderio di scoprire una realtà educativa diversa dalla nostra. Il nostro Erasmus ci ha portate a Rae, un piccolo paese vicino a Tallinn, immerso nella natura e ricco di spazi verdi. Qui abbiamo avuto l’opportunità di conoscere da vicino l’approccio estone all’outdoor education, un metodo che mette al centro l’esplorazione, il movimento e il contatto diretto con l’ambiente.



Dopo un’abbondante ed energica colazione siamo uscite affrontando il freddo estone, pronte per la nostra prima vera giornata




Ad accoglierci c’era la nostra referente, Aivi, con il suo sorriso caloroso, e una sorpresa meravigliosa: due carrozze trainate da cavalli, pronte ad accompagnare i bambini – e anche noi – verso la casa di Babbo Natale


Subito dopo abbiamo conosciuto i bambini della scuola e tutto il personale educativo, gentile, accogliente e felice di condividere con noi questa esperienza speciale.

La scuola accoglie 12 sezioni, organizzate in gruppi omogenei per età dai 1,5 ai 7 anni. Ogni classe è composta da 16 a 20 bambini, seguiti da due insegnanti e due assistenti, garantendo un clima educativo attento e di qualità.

Aivi ci ha accompagnate alla scoperta del giardino esterno della scuola, preparato con diversi angoli di attività pensati per la giornata speciale. Non c’erano genitori né guide rigide: i bambini erano completamente liberi di muoversi, scegliere cosa fare e vivere l’outdoor in modo naturale e spontaneo.

Ognuno si avvicinava all’angolo che preferiva: c’era chi si dedicava alla creazione di pigne con il mangime per gli uccellini, chi sperimentava con i giochi sensoriali e chi osservava incuriosito i fuochi accesi dove venivano cucinate le salsicce. Il profumo della legna e il freddo dell’aria rendevano tutto ancora più autentico


Era bello vedere come i bambini si muovevano sicuri, interessati, coinvolti… e intanto cresceva l’attesa per il momento più magico: incontrare Babbo Natale!

Entrare nella scuola dell’infanzia di Rae significa ritrovarsi in un ambiente sereno, accogliente e pensato con grande cura. All’ingresso si nota subito una grande scala che conduce alle classi situate al piano superiore, mentre tutto l’edificio mantiene un’atmosfera ordinata e armoniosa. 

Particolare attenzione è prestata alla luminosità perfettamente rispondente alla luce naturale del cielo di Tallin connotato da intensità luminosa molto tenue, nelle poche ore di luce pressoché 5 in questo periodo. Luci soffuse e diffuse, nessun neon o luce bianca. Corridoi nella penombra e aule con luci che si irradiano dal basso. Siamo rimaste favorevolmente impressionate dalla cura dell’illuminazione che è parte integrante della strutturazione del setting: più o meno intensa in base all’attività svolta. Altro elemento è far vivere la percezione di una scuola come casa a partire dall’aula strutturata con cucina, soggiorno, camera da letto.

Le pareti sono dipinte con colori tenui e naturali, prevalentemente bianchi, arricchiti da decorazioni delicate. L’ambiente è essenziale, mai sovraccarico: poco materiale appeso e solo ciò che è davvero utile allo sviluppo e alla concentrazione dei bambini



Le pareti sono dipinte con colori tenui e naturali, prevalentemente bianchi, arricchiti da decorazioni delicate. L’ambiente è essenziale, mai sovraccarico: poco materiale appeso e solo ciò che è davvero utile allo sviluppo e alla concentrazione dei bambini.

Gli spazi sono ben definiti e facilmente riconoscibili, permettendo ai bambini di muoversi in autonomia. Ogni sezione è organizzata con attenzione e comprende:

Una zona giorno, con tavolini e sedioline a misura di bambino.

Un angolo casetta, con piccoli divani e poltrone che rendono lo spazio caldo e familiare.

Una vera cucina in stile casalingo, completa di lavastoviglie e mobili per le stoviglie, utilizzata nella quotidianità dai bambini stessi.

Un bagno interno, interamente a misura di bambino, dotato di gabinetti con porta per garantire la privacy e vasini per i più piccoli.

Una zona per il riposo, con lettini scorrevoli che possono essere riposti liberando spazio per nuove attività.

Tutto è curato, funzionale e pensato per favorire benessere, autonomia e calma.

La nostra percezione diffusa, balzata immediatamente agli occhi è il grado di autonomia dei bambini, pur così piccoli, un anno e mezzo e due anni. I docenti sono sempre presenti e vigili, ma non si sostituiscono al bambino. Non abbiamo assistito a scene di pianto e sconforto nel non riuscire a fare qualcosa…Illuminante il momento del pranzo. Una delizia! Che sorpresa vedere i bambini prendere dal cassetto ciotola e cucchiaio, andarsi a sedere sulla propria sedia etichettata, attendere il proprio turno per versarsi da una Zuppiera la porzione desiderata, mangiare da soli e finito alzarsi per buttare gli scarti e riporre tutto in lavastoviglie.  Lavarsi mani e bocca, svestirsi e andare a nanna. Tutto ciò è possibile anche in virtù di una forte sinergia con i genitori










10 dicembre 

La seconda giornata si è aperta con l’incontro con una specialista pedagogica che opera all’interno della scuola a supporto degli alunni con difficoltà linguistiche, relazionali e bambini con autismo.

La nostra attenzione è stata catturata dall’organizzazione dello spazio creato in modo funzionale rispetto a ciò che si svolge durante gli incontri: questi avvengono in modo individuale con il bambino e durano trenta minuti, in questo tempo si lavora attraverso il gioco. 

Emerge la continua sinergia tra scuola, famiglia e specialisti in un lavoro costante di confronto e sostegno

Nella seconda parte della mattinata ci siamo recate presso la sezione dei “piccoli” (un anno e mezzo e due anni) che stavano ascoltando una storia sul tappeto, salta subito all’occhio l’importanza per l’esperienza tattile e sensoriale collegata alla parola corroborata da un elemento concreto: il volteggio di una piuma


L’attività correlata a questo è stata quella della pittura del fiocco di neve utilizzando il fondo di una pentola (pesante) dipinto di bianco su cartoncini

Una riflessione immediata della referente outdoor è stata nella prassi: l’utilizzo di un elemento pesante che secondo le neuroscienze permette di sviluppare capacità cognitive superiori

L’esperienza sensoriale ha avuto seguito nel bosco antistante la scuola in cui i bambini hanno toccato la consistenza del fango, delle foglie umide, del muschio, delle rocce e hanno “salvato” un verme

Il momento della vestizione


Si incamminano verso il bosco


Passeggiata nel bosco: tocchiamo il muschio


Passeggiata nel bosco: la roccia bagnata


Passeggiata nel bosco: il lombrico


Al rientro a scuola i bambini hanno giocato in giardino sfruttando il materiale esterno a loro disposizione: altalene, furgone e sabbia. Marika ha sottolineato l’importanza dell’avere la sabbia anziché l’erba perché la sabbia non ghiaccia favorendo la stabilità dei bambini


Salita autonoma delle scale!


E per finire la giornata una passeggiata tra i mercatini di Natale di Tallinn


Stay tuned!






















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